Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo’. Con trasporto, ma senza retorica, Nando Martellini scandisce in tv l’emozione che attraversa l’Italia l’11 luglio 1982 al termine della finale del Bernabeu: 3-1 netto alla Germania, col sesto gol del capocannoniere Paolo Rossi, l’urlo liberatorio di Marco Tardelli che diventa un simbolo, il pallone lento e beffardo della recluta ‘Spillo’ Altobelli.

Le squadre

Entrambe le squadre, poi, avevano dovuto superare delicatissime polemiche interne.L’Italia, ferocemente sbranata dalla critica e contestata dall’opinione pubblica (aizzata da processi televisivi di dubbio gusto, poi velocissimi a voltar bandiera quando il vento aveva accennato a cambiare) si era chiusa in se stessa, nei suoi pesanti silenzi. Né le vittorie erano valse a cambiare l’atteggiamento dei giocatori, cui questa sensazione del «soli contro tutti» aveva cementato la compattezza e la forza reattiva. La Germania, invece, non faceva mistero della propria lacerazione in clan. Il ct Jupp Derwall aveva progressivamente perduto ogni autorità e capacità di controllo sui giocatori, la cui litigiosità esplodeva anche in campo in forme vistose. Anche per questo si poteva parlare di una finale atipica, nel quadro della eterna sfida fra Italia e Germania, ricca di episodi ancora impressi a fuoco nella memoria.

La partita

L’inizio non è dei più incoraggianti. Dopo 7 minuti, Graziani viene sostituito per un infortunio alla spalla.  Al suo posto entra Altobelli che in pochi minuti mette subito il marchio sulla partita, servendo una buona palla a Conti. Il folletto romano viene atterrato e si guadagna un calcio di rigore. Dal dischetto, però, Cabrini sbaglia clamorosamente. Si va negli spogliatoi sullo 0-0. Nel secondo tempo arriva il gol del vantaggio Italia. La firma è quella ormai canonica: Paolo Rossi, sfrutta l’assist di Bruno Gentile e insacca. Passano poco più di 10 minuti, è il 67esimo, e un contropiede di Scirea viene trasformato in gol da Tardelli. La corsa verso il centrocampo per l’esultanza è l’istantanea perfetta da consegnare alla Storia. Quando all’81esimo Altobelli sigla il terzo gol, la vittoria è ormai scritta. A nulla serve il gol della bandiera firmato Breitner. Oltre all’esultanza incontenibile di Tardelli e quella più sobria del presidente Pertini, l’altro ricordo indimenticabile della serata è legato alle parole del telecronista Nando Martellini allo scadere. “Palla al centro per Muller, ferma Scirea, Bergomi, Gentile, è finita! Campioni del mondo, Campioni del mondo, Campioni del mondo!”