È Corrado Guzzanti il protagonista della nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci, con la regia di Roberto Contatti, il comico e attore si racconta in “Corrado Guzzanti – La seconda che hai detto”, in onda lunedì 25 marzo alle 21.00 su Sky TG24, sabato 30 marzo alle ore 12.00 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand.

Ancora protagonista, nei panni di sé stesso, nella seconda stagione della serie Sky Original CALL MY AGENT – ITALIA, in esclusiva su Sky e in streaming solo su NOW dal 22 marzo (“È molto divertente perché queste dinamiche con gli agenti, le balle al telefono le scuse sono proprio il nostro il nostro quotidiano. Poi si fa un po’ una caricatura, mi hanno dipinto come un artista di una pigrizia proverbiale, che è un po’ vero, però possiamo sfatare questo mito ”). Il creatore di personaggi iconici della comicità e satira italiana si confessa in un viaggio lungo i ricordi della propria vita professionale fra tv, cinema e teatro.

La sua storia di artista a tutto tondo affonda le radici in casa Guzzanti, un posto dove il talento non è mai mancato. “Mio padre mi ha raccontato varie volte che ero un bambino molto creativo, molto poco disciplinato.  Una volta venne a prendermi all’asilo e tutti i bambini erano seduti al tavolo con il loro fiocco a disegnare, scrivere e fare cose. Io ero per terra e cantavo opere liriche”.  Una creatività che evidentemente faceva fatica a contenere e che lo ha portato a dar vita a più di quaranta personaggi nel corso della sua carriera. Anche da ragazzo, “sono stato un pessimo studente e dal liceo sono uscito vivo per miracolo. Insomma, la mia adolescenza è stata abbastanza tremenda” ma gli ha offerto gli spunti giusti per alcuni dei suoi personaggi più indimenticabili, come Lorenzo lo studente “che era in gran parte autobiografico, ovviamente esagerato. Ero ancora molto fresco di ricordi quando l’ho fatto, ero ancora nei miei venti. Il liceo per me è servito a quello, ad accumulare materiale per lavori successivi” racconta. Per anni è stato mattatore indiscusso della scena satirica in Italia, e proprio sulla satira ci spiega che “È cambiato tutto. Quando noi imitavamo negli anni 90 i politici erano comunque grossomodo degli intellettuali. Uno dei motori della satira era appunto essere Davide contro Golia, adesso invece c’è una grandissima libertà di scherno che poi è stata moltiplicata dai social, ma ci sono meno programmi televisivi specificatamente di satira.