Demolition Man è uno di quei film che sarebbe potuto esistere solo negli anni Novanta: un mix bizzarro ma brillante di azione e fantascienza, condito da alcuni elementi comici che lo rendono sempre piacevole anche all’ennesimo rewatch. E poi ci sono tre attori che non possiamo non amare: Sylvester Stallone, Wesley Snipes e Sandra Bullock.

1996. In una Los Angeles devastata dalla criminalità, John Spartan, sergente della LAPD, soprannominato “Demolition Man” è un poliziotto dai metodi poco ortodossi che si mette nei guai con un efferato malvivente di nome Simon Phoenix. Entrambi vengono ibernati per subire un programma di rieducazione, ma a distanza di quasi quarant’anni, nel 2032, il criminale riesce a fuggire e semina morte in città. Nel frattempo la società ha subito enormi cambiamenti, soprattutto Los Angeles, che ha inglobato le città vicine di San Diego e Santa Barbara diventando San Angeles: ora tutti i cittadini sono educati e tranquilli e i peggiori crimini sono violare il coprifuoco e dire parolacce. Di fronte al precipitare della situazione, il tenente Lenina Huxley (Sandra Bullock) propone lo scongelamento anticipato di Spartan, ritenendolo l’unica persona in grado di fermare Phoenix. Spartan viene quindi decongelato e si ritrova a dover affrontare questa nuovissima situazione.

Dopo avervi parlato del tanto curioso utilizzo delle “tre conchigliette” al bagno (CLICCA QUA PER LEGGERE) e avervi comunicato la notizia di un sequel annunciato da Sylvester Stallone, andiamo a scoprire qualche altro simpatico aneddoto sulla pellicola.

I calci troppo veloci di Wesley Snipes

Prima di diventare noto in tutto il mondo con Blade nel 1998, Wesley Snipes cominciò a macinare ruoli importanti fin dai primi anni Novanta, grazie a film come Jungle Fever di Spike Lee, Passenger 57 – Terrore ad alta quota, Sol levante e soprattutto Demolition Man. Il suo cattivo Simone Phoenix venne molto apprezzato dal pubblico e rimane un peccato non poterlo rivedere nel sequel (o magari, chissà…).
Fatto sta che prima di Snipes il ruolo del villain sarebbe dovuto andare, pensate un po’, a Jackie Chan, all’epoca grande amico di Stallone, che lo avrebbe voluto al suo fianco. Chan però declinò l’offerta ed ecco che venne scelto Snipes. L’attore all’epoca delle riprese aveva 30 anni e dimostrò tutta la sua bravura come uomo d’azione, grazie soprattutto al fatto di essere cintura nera di arti marziali. Pensate che i calci e i pugni di Snipes erano eseguiti con una tale velocità e rapidità che spesso non facevano in tempo a venire registrati bene dalla telecamera: le mosse si vedevano troppo sfocate. Per questo motivo il regista e la produzione gli chiesero di rallentare i movimenti, affinché si potessero vedere meglio sullo schermo. 

Sandra Bullock e il vestito da 18kg

Prima di Demolition Man, il volto di Sandra Bullock non era ancora propriamente conosciuto. Il ruolo del tenente Lenina Huxley le spalanca le porte del cinema d’azione, tanto che appena un anno dopo, nel 1994, lavorerà accanto a Keanu Reeves in Speed. Prima della Bullock però il ruolo di Lenina Huxley era stato affidato ad un’altra attrice: Lori Petty, meglio conosciuta per aver recitato in Point Break, A League of Their Own e Tank Girl (o nella recente serie Orange is the New Black). La Petty venne sostituita dopo due giorni di riprese, a causa di “differenze creative” presumibilmente con Stallone, con il quale l’attrice non andava molto d’accordo. Lei stessa definì il rapporto “come l’olio e l’acqua”. Al suo posto, venne scelta la Bullocl, che, al contrario, si trovò molto bene con Sly, tanto da definirlo un fratello ‘maggiore’.

Sempre di Sandra Bullock vi raccontiamo un simpatico aneddoto. Ricordate il vestito che indossa quando lei e Spartan vanno a cena a Pizza Hut e poi tornano nel suo appartamento per praticare ‘del sesso telematico’? Quell’abito era fatto di pietre preziose e pesava circa 18 kg!  Era così pesante, infatti, che dopo la scena in cui Huxley racconta animatamente quanto accaduto al ristorante, l’abito si strappò. È per questo che Bullock ha le braccia attaccate al corpo per il resto del dialogo.

Il congelamento di Stallone

Una delle scene più ricordate del film è sicuramente quella in cui vediamo John Spartan tutto nudo venir messo in ‘congelamento’ nel vasca del crio-penitenziario. Stallone ha descritto quella scena come “Le cinque ore peggiori che abbia mai passato in un set. Ero terrorizzato”. Oltre al fatto di mostrarsi nudo di fronte a tutta la produzione, per Stallone non fu facilissimo sopportare il senso di claustrofobia e, perché no, la possibilità di annegare in quella stretta vasca.  

Quella scena è stata frutto di numerose parodie, tra cui, quella di Mike Myers in Austin Powers: il Controspione del 1997.  

Rivediamola: