Genitori in blue jeans (Growing Pains) è tra le sitcom statunitensi simbolo della seconda metà degli anni ’80. È stata trasmessa tra il 1985 e il 1992 negli Stati Uniti dalla ABC e approdata in Italia a partire dal 1987. La trama ruota intorno alle vicende di Jeason Seaver e la moglie Maggie, genitori di tre figli: Mike, Carol e Ben ai quali – dalla quarta stagione – si aggiunge la piccola Chrissy.

Nei panni del fratello maggiore Mike Seaver troviamo Kirk Cameron, attore amatissimo dalla ragazzine dell’epoca (insieme a un giovanissimo Leonardo Di Caprio che insieme a lui partecipò alla serie). Mike divenne il simbolo dell’adolescente americano medio, alle prese con scuola, primi amori, voglia di libertà e piccoli sprazzi di ribellione.

Nei primi anni della sua adolescenza Kirk Cameron si dichiarava ateo, ma a 17 anni, all’apice del successo della sitcom Genitori in blue jeans si convertì fermamente al cristianesimo protestante, dettaglio che influì molto sul proseguimento della serie: da quel punto in poi insisterà con i realizzatori  per rimuovere qualunque particolare ritenesse troppo sconveniente o adulto dalla sit-com. Cameron divenne anche uno scrittore religioso e ministro del culto della Chiesa Battista con una sua personale organizzazione religiosa che cominciò a gestire insieme alla moglie.

Le severe regole sul set di Genitori in blue jeans

A causa della sua crisi mistica, prima dell’inizio della quinta stagione, corre voce che Kirk Cameron pretese il licenziamento di Julie McCullogh, l’attrice che interpretava la sua fidanzata nella serie e futura moglie. Il motivo? Aveva posato per Playboy tre anni prima e secondo Cameron in questo modo i produttori stavano promuovendo la pornografia. Julie McCullogh apprese del licenziamento all’ultimo quando fu richiamata la stagione successiva per girare un unico episodio, nel quale il suo personaggio si lasciava con Mike in modo molto cordiale e in piena sintonia e amicizia, a discapito dei progetti di matrimonio.

Quando la questione del licenziamento della McCullogh divenne di dominio pubblico, Cameron e la produzione si arrampicarono sugli specchi per motivare l’allontanamento dell’attrice che comunque aveva conquistato  il pubblico. Cameron arrivò a dire che il matrimonio era incoerente con il personaggio di Mike e che avrebbe potuto portare alla “morte” della serie. La produzione passò direttamente a sputare sugli indici d’ascolto che premiavano la McCullogh, sostenendo che l’attrice non era mai stata un membro fisso del cast, ma era sempre stata presentata solo come guest star e quindi avevano tutto il diritto di fare a meno di lei a loro piacimento.

Dopo l’allontanamento di Julie McCullogh, Cameron chiese alla produzione di richiamare sul set Chelsea Noble, che in passato aveva interpretato Kate McDonald, una ragazza con cui Mike aveva avuto una relazione. Cameron e la Noble erano fidanzati e di lì a poco si sposarono mentre il personaggio di Kate divenne un personaggio regolare nelle successive stagioni di Genitori in blue jeans. Dopo la crisi mistica, Kirk Cameron voleva che la serie trattasse temi più “adulti”. Inoltre, Cameron non voleva baciare nessun’altra donna che non fosse sua moglie. E ogni volta che c’era da girare una scena di bacio, le varie produzioni erano costrette a chiamare Chelsea Noble sul set per farle fare la scena del bacio con Kirk e poi riprendere a girare con l’attrice partner del marito sul set.

Tutti questi atteggiamenti lo alienarono dai suoi colleghi, con i quali non ebbe rapporti in seguito (non invitò nessuno di loro al suo matrimonio del 1991).

La presa di posizione omofoba e le dichiarazioni sul matrimonio

Cameron è un repubblicano convinto, ha supportato Donald Trump durante la campagna elettorale del 2016 e del 2020 ed è un affermatore e sostenitore del creazionismo, spesso partecipa a svariati convegni e seminari sul tema creazionista e su vari temi religiosi. In alcune interviste ha esplicitato le sue severe posizioni sul matrimonio: Le mogli devono onorare e rispettare e seguire il proprio marito e non dirgli come dovrebbe essere un marito migliore. Ognuno deve fare la propria parte, indipendentemente da come viene trattato dal coniuge”.

E ancora: “Il matrimonio risale alla notte dei tempi, ed è stato definito nel giardino dell’Eden da Adamo ed Eva. Un uomo, una donna insieme per la vita finché morte non li separi. Quindi non tenterei mai di ridefinire il matrimonio e penso che nessun altro dovrebbe farlo. Quindi se sono favorevole ai matrimoni gay? Assolutamente no!

 

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