Chi ha vissuto la propria infanzia tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 ricorderà sicuramente i fantastici “Trasferelli”, un passatempo divertentissimo per decorare, personalizzare ed arricchire i propri disegni… insomma una vera e propria esplosione di creatività.

Questi originalissimi adesivi si presentavano su un foglio trasparente plastificato. Sovrapponendoli con un’altra superficie (per esempio un quaderno, un diario, un foglio di carta, ecc.) e andando semplicemente a ricalcarli, era possibile trasferire le immagini altrove.

Ma come avveniva il trasferimento? Le figure (lettere, disegni, ecc…) venivano stampate a rovescio su un foglio plastificato utilizzando inchiostri speciali per applicazioni serigrafiche; una volta stampata, l’immagine veniva trattata affinché la superficie diventasse adesiva per poi essere ricoperta da un foglio di carta siliconata, che andava rimosso prima dell’utilizzo. Tolta la protezione, bastava sovrapporre la parte adesiva del disegno alla superficie su cui si voleva trasferire la figura, ricalcarla facendo pressione con una matita o con un oggetto simile, e il gioco era fatto!

I trasferelli potevano essere acquistati in edicola, in cartoleria o nei negozi di giocattoli, dove nella busta gli adesivi erano accompagnati da un album fatto di cartoncino che poteva essere utilizzato come sfondo. Gli album dei trasferelli si ispiravano ai più svariati temi: paesaggi naturali, riferimenti ad avvenimenti storici, scenari di avventura, ambientazioni western, fumetti, e tanti altri ancora.

La tecnica dei trasferelli fu ideata dalla Letraset, che nei primi anni ’60 la utilizzò per produrre fogli con caratteri trasferibili per scopi editoriali; dall’applicazione professionale, si passò nel 1964 alla creazione di questi adesivi innovativi per bambini, chiamati “Action Transfers”. Il prodotto giunse in Italia negli anni Settanta, con un boom della diffusione tra gli anni ’70 e gli anni ’80.

Insomma, un altro oggetto a cui forse non pensavamo da anni… un oggetto che appartiene al passato… da non dimentica.