Con la sua colonna sonora più veduta di tutti i tempi e un incasso eccezionale ai botteghini, The Bodyguard (Guardia del corpo il titolo in italiano) si può considerare a tutti gli effetti un grande cult degli anni novanta. Uscito nel 1992, il film vede protagonisti Kevin Costner e Whitney Houston in un’appassionante storia d’amore: Frank (Costner) è un’ex agente della scorta presidenziale che si è dedicato alla più redditizia professione di guardia personale e viene contattato dal manager della popstar e attrice Rachel Marron (Houston) per vigilare sull’incolumità della donna che riceve lettere minatorie da uno sconosciuto. I due finiranno per innamorarsi e dare vita ad un’intensa storia d’amore. 

La sceneggiatura del film venne scritta in realtà già nel 1975 da Lawrence Kasdan, che aveva in mente Steve McQueen e Diana Ross come interpreti principali. Nel 1978 il film fu molto vicino ad essere realizzato con Ryan O’Neal e Diana Ross, ma in seguito all’abbandono di quest’ultima il progetto finì nel dimenticatoio per diversi anni. Quando Kostner lavorò con Kasdan per il film Silverado, lesse il copione e fu subito molto interessato al progetto, finché i due decisero di produrlo insieme. Fu Kostner a insistere fortemente per affidare la parte femminile a Whitney Houston: la riteneva perfetta e nel farlo andò incontro anche al volere dello studio, che invece avrebbe preferito altre attrici, magari non alla loro prima esperienza.

I due ebbero una forte alchimia prima, durante e dopo il film, e rimasero legati da una profonda amicizia, interrotta dalla triste morte di lei nel 2012. Ai funerali di Whitney, Costner fu protagonista di un bellissimo discorso nel quale ha raccontato diversi aneddoti sulla loro collaborazione in The Bodyguard. Tra questi, il provino della Houston, durante il quale era nervosissima. 

Per la prima volta vidi insinuarsi in lei il dubbio di non essere in grado di sostenere qualcosa. Il giorno del suo provino mi presentai alla sua roulotte, dopo che le ebbero sistemato il trucco e i capelli. Aveva paura. La pop star più grande al mondo non era sicura di essere all’altezza. Non si sentiva pronta. C’erano mille cose che le sembravano non andar bene. Le strinsi la mano e le dissi che era bellissima. Le dissi che le sarei stato accanto lungo tutto il percorso. Avrei voluto dirle che il gioco era truccato, che non mi importava come sarebbe andato il provino e che avrebbe anche potuto cadere per terra e cominciare a parlare arabo: in qualche modo sarei riuscito a spiegare che si trattava di una straordinaria scelta recitativa. Ma non sarebbe stato corretto nei confronti di Lawrence Kasdan, della Warner Bros. ma anche della stessa Whitney.

Lei assimilò le mie parole e mi chiese di essere lasciata sola per qualche minuto. Ero convinto che stesse pregando. Dopo circa 20 minuti uscì. Non riuscimmo a farle dire neanche quattro righe che dovemmo fermare tutto: spegnemmo le luci e io accompagnai Whitney di nuovo al suo camerino. Voleva sapere che cosa era andato storto. Le chiesi che cosa avesse fatto in quei 20 minuti, lei mi rispose “Niente…” Così la girai e le dissi di guardarsi allo specchio. Rimase con il fiato sospeso. Il suo trucco era disfatto, aveva il viso colato, era tutta rovinata. Mi disse che non era soddisfatta del trucco che le avevano applicato, quindi se l’era tolto e si era messo quello che di solito indossava nei suoi video. Ma quel tipo di trucco era molto più pesante, dunque si era sciolto sotto le caldissime luci del set. Mi chiese se qualcuno l’avesse vista. Sembrava così piccola e triste in quel momento. Mi disse: “Volevo solo apparire al meglio”

 

 

La locandina

Tempo fa, Kevin Costner ha rivelato un segreto riguardo il celebre poster del film: la donna ritratta tra le sue braccia non è Whitney Houston. 

Intervistato da Entertainment Weekly, l’attore sessantaquattrenne ha lanciato questa ‘bomba’, spiegando la genesi di quel poster:

La donna non è Whitney. Lei era tornata a casa, abbiamo usato la sua controfigura. Era molto spaventata, e infatti nasconde la testa tra il mio petto, il che risultava molto appropriato.

Fu proprio Costner a insistere su quella foto, asserendo che aveva il giusto spirito per rappresentare il film, nonostante non fosse Whitney. La Warner Bros. inizialmente non era molto convinta della proposta di Costner, ma infine decise di acconsentire.

Scelsi quella foto perché la fece il mio amico Ben Glass. La mandai alla Warner Bros. dicendo “Ecco il poster”. Non era una foto pazzesca, non era niente di che, ma era così evocativa… Lo studio inizialmente non apprezzò l’idea perché non si vedeva il viso di Whitney, quindi mi mandarono cinque bozze dove avevano provato a mettere la sua faccia che guardava fuori. Io ho insistito con la prima versione e alla fine ha vinto quella.