Visto in anteprima alla 15° edizione della Festa di Roma, Stardust è il nuovo film di Gabriel Range incentrato su un preciso momento della vita di David Bowie. Negli ultimi anni abbiamo già visto altri biopic musicali d’alto budget, come Bohemian Rhapsody per Freddie Mercury o Rocketman per Elton John. Questo film su Bowie ha la stessa potenza?

Vi diciamo subito il punto dolente di tutta l’operazione: essendo una produzione indipendente, ed essendo un po restii gli eredi del cantante, il film non ha le canzoni di David Bowie.
Esatto, un film su David Bowie senza le canzoni di David Bowie: non vedremo infatti Johnny Flynn (l’attore protagonista) cantare alcun brano del Duca Bianco, a causa della mancata acquisizione dei diritti sulla musica dell’artista.


È quindi uno di quei biopic dove si esplora la prima parte di carriera di una rockstar, in cui per il regista la necessità diventa la madre dell’invenzione: se vuoi fare un film su David Bowie e non puoi permetterti di ottenere i diritti delle sue canzoni, allora ti viene in mente un film come “Stardust”, che segue Bowie durante l’anno in cui Ziggy Stardust, il suo personaggio, la sua moda e la sua musica, stavano ancora germogliando nella sua testa.

Johnny Flynn, sebbene interpreti bene le inflessioni verbali cortesi e melodiose di Bowie e gli somigli abbastanza quando sorride, gli manca l’insolenza di Bowie e quella sua sfumatura nervosa e decadente.

Il film di base potrebbe anche funzionare, poiché narra di un periodo fin troppo poco citato dai social e dagli esperti (o presunti tali) che parlano di musica nei media. La paura della malattia mentale, il rapporto col fratello, la difficoltà nel trovare un’identità. Peccato che anche questi temi non verranno trattati in maniera corretta dal film, lasciando tutto un po troppo al non detto e al non mostrato.

Alla fine, è un film difficile da consigliare proprio perchè molto limitato. Il materiale sull’educazione di Bowie e le sue prime influenze artistiche è presente, ma tutto ciò avrebbe meritato un film davvero imprevedibile e affascinante come d’altronde la sua musa ispiratrice.