Era il 31 marzo del 1993, quando negli studi di Los Angeles, dopo due mesi di lavorazione e ad otto giorni dalla conclusione de “Il Corvo”, venne girata la scena mortale in cui Eric Draven (Brandon Lee) entrando nel suo appartamento con la spesa viene aggredito da alcuni malfattori e colpito con un colpo di pistola da Funboy (l’attore Michael Massee, qui la sua storia).

La spiegazione

Il colpo era a salve, ma in canna era rimasto il frammento di un’altra cartuccia sparata in una delle riprese precedenti.
Morte accidentale, quindi, e non addirittura omicidio, come si era ipotizzato, arrivando anche a sospettare che il proiettile a salve fosse stato sostituito da uno vero. In seguito, da un esame balistico, nella pistola viene ritrovato un frammento del colpo a salve esploso in precedenza. La tragedia, si scoprì dopo, fu forse dovuta a una disattenzione dello staff, che non aveva controllato con la perizia necessaria la pistola che doveva servire per la scena. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all’interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata in diverse riprese, ma all’interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole.

L’arma venne dunque ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. A causa della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu abbastanza forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all’addome.

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La testimonianza

Il regista, Alex Proyas, dichiarò : “Lo vidi crollare a terra, con un lamento, il foro del proiettile mi parve perfettamente simulato e il sangue era forse fin troppo abbondante, ma nel complesso la scena era riuscita a meraviglia e dopo aver gridato stop dissi che ne avremmo girata un’altra, più che altro per sicurezza”. Peccato che sul set tutti si mossero per girare la nuova scena e Brandon Lee rimase disteso al suolo, immobile. “Visto che non si muoveva, mi avvicinai a lui – ricorda il regista– notai che la macchia di sangue continuava ad allargarsi. Mi chinai, toccai con il dito quel liquido. Era tiepido e denso, come sangue… sangue vero… sul set cadde un silenzio di morte. La prima persona a capire fu Eliza Hutton, fidanzata di Brandon, che faceva parte del cast come assistente alla produzione. Lanciò un urlo e si precipitò verso Brandon, mentre io mi rendevo conto che respirava debolmente e che le sue condizioni dovevano essere gravi”.

Brandon Lee venne trasportato d’urgenza al più vicino ospedale. I medici trovarono un corpo metallico nello stomaco, che gli aveva provocato la ferita mortale. Il giovane attore morì di lì a poco e la morte fu dichiarata accidentale.

(fonte: http://www.lefotochehannosegnatounepoca.it)