Laguna blu (The Blue Lagoon) è un film del 1980, diretto dal regista Randal Kleiser e tratto dal romanzo La laguna azzurra scritto da Henry De Vere Stacpoole; è interpretato da Christopher Atkins e dall’allora sedicenne Brooke Shields. Si tratta di un remake di Incantesimo nei mari del sud del 1949. Al film seguì un sequel dal titolo Ritorno alla laguna blu nel 1991. Il film ebbe un notevole successo commerciale, incassando nel mercato nordamericano oltre 58 milioni di dollari, a fronte di un budget stimato di circa 4,5 milioni di dollari.

TRAMA E TRAILER

Verso la metà dell’Ottocento il veliero Northumberland naufraga in pieno oceano. Al disastro scampano due bambini, Richard ed Emmeline, e l’anziano cuoco di bordo, Paddy Button. I tre approdano su un’isoletta sconosciuta, lontana dalla rotta delle navi. Dopo essere stato, per i due bambini, un padre, un amico e un compagno di giochi, un giorno Paddy muore. Addestrati a sopravvivere, Richard e Emmeline crescono senza correre troppi pericoli per poi scoprire la loro sessualità e altri imprevisti sull’isola.

I PROBLEMI SULL’ISOLA

Milioni di adolescenti sognarono di poter vivere un amore così, libero e selvaggio, poco importa se la trama era un feuilleton esotico, lei restava incinta con tutte le difficoltà del caso, e più che una storia romantica a tratti sembrava lo spot di una vacanza indimenticabile: palme, acqua dai colori incredibili, paesaggi strappacuore. Ecco proprio quest’isola durante le riprese non era proprio così idilliaca come la descrive il film. Atkins fu intervistato per il 35 anniversario del film e raccontò come era stato difficile girare. L’isola che fu sede del set, Turtle Island, nell’arcipelago delle Fiji, inizialmente privata, fu poi aperta (a pagamento) al pubblico: oggi conta 14 spiagge e ospita non più di 14 coppie per volta.

“Quando arrivammo alle Fiji per girare, le condizioni erano molto rustiche, non c’era acqua potabile sull’isola e nessun posto dove vivere. Le prime due settimane abbiamo vissuto su una barca che ci portava avanti e indietro per poi trasferirci dentro a una tenda per i restanti mesi di riprese”

IL REGISTA VOLEVA RENDERE IL FILM PIU’REALE POSSIBILE

Kleiser (Navigator, Grease) desiderava disperatamente che film fosse più autentico possibile, arrivando al punto di vivere come personaggi della pellicola mentre lo realizzava.

“Per girare questo storia, volevo avvicinarmi il più possibile alla natura e far vivere alla nostra troupe la stessa sensazione di solitudine dei personaggi. Abbiamo trovato un’isola nelle Fiji che non aveva strade, acqua o elettricità, ma bellissime spiagge. Abbiamo costruito un villaggio di tende dove viveva la troupe e il cast e abbiamo ancorato una piccola nave nella laguna per la nostra attrezzatura fotografica e per i rifornimenti. Questo approccio al film fu piuttosto insolito, ma sembrava giusto per questo progetto”

 

Fonte MentalFloss